Qualche considerazione sul dono delle lingue

Per chiarire meglio alcune caratteristiche della preghiera comunitaria carismatica, bisogna meglio conoscere una particolare manifestazione che interviene durante la preghiera, ed in maniera più accentuata, dopo l’invocazione dello Spirito santo.


Stiamo parlando del canto in lingue, o anche la preghiera in lingue. 
E’ importante interrogarsi su che cosa è il dono delle lingue? Da dove proviene?
Dove affonda le radici? Se è un carisma? In che cosa ci migliora e come si può ricevere?
Ma una domanda sta' su tutte le altre:
perché dovrei pregare in lingue quando posso pregare nella mia lingua madre?
La risposta è molto più semplice di quello che pensiamo, e non mancano  certamente le catechesi sull'argomento, ma volendo sintetizzare possiamo dire, perché pregare in lingue "oltrepassa" il pregare in una qualunque lingua; è un tipo di preghiera "superiore": è preghiera contemplativa; perché il dono delle lingue guarisce chi ne fa uso, perché è un modo facile di pregare e perché fa piacere al Signore, è proprio perché ci guarisce è indispensabile che una volta che si manifesta all’interno di un assemblea di preghiera, nessuno ci faccia delle prediche  sopra, in quel momento stiamo adorando, stiamo contemplando Dio, è necessario che nessuno preghi in lingua corrente e che gli strumenti tacciano .
Tengo a fare un altra precisazione, è impensabile che durante la preghiera si esorti di punto in bianco a cantare in lingue cercando di veicolare una manifestazione il cui punto di partenza è e deve rimanere la spontaneità dello Spirito, il canto in lingue è come una brezza leggera che si alza fra gli alberi, prima un fruscio tra le foglie  per poi penetrare nell’intimo, e man mano acquista forza fino a scuotere i rami più forti e si canta quasi ad un'unica voce che traccia una melodia irresistibile che libera guarisce e da forza.  
Non si può acquisire il dono delle lingue: esso è dato dal Signore a chi glielo chiede: è un dono dello Spirito e per riceverlo bisogna arrendersi, consegnarsi allo Spirito Santo. Come? Semplicemente andando in un luogo dove si può star soli, forse inginocchiarsi, sollevare le mani e chiedere al Signore quel dono; poi, "consegnarsi" allo Spirito e iniziare dicendo o cantando, per sbloccarsi, alcune sillabe senza senso, come un bimbo che balbetti alla propria madre; infine, lasciar fluire le "parole" come lo Spirito ci  guida, ma anche unendosi nell’ulmiltà al canto dell’assemblea cercando di accodarsi ed accordarsi.

In questa contemplazione silenziosa ciascuno di noi incontra il Signore ed è un incontro  che deriva dall'amore, una consapevolezza che risiede nel cuore più che nella testa.
Il dono delle lingue è una contemplazione anche "sonora" e quindi una preghiera contemplativa vocalizzata. Quando si parla o si canta in lingue, le sillabe che usiamo non stanno a significare pensieri o idee, non rappresentano un concetto particolare, non hanno un contenuto specifico. Quando faccio uso del dono delle lingue, balbetto, dico e  canto sillabe prive di senso.

Pregando in lingue, ordinariamente non si fa uso di un linguaggio vero e proprio, qualcuno ha provato a studiarlo, ma senza riuscire a confrontarlo con niente di conosciuto, è dunque più simile alla danza o alla gestualità.

Le lettere di San Paolo possono aiutarci a capire meglio questo  dono.
La lettera agli Efesini dice : 

siate ricolmi dello Spirito, intrattenendovi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore" (5,18-19). 

Sappiamo che cosa sono i salmi e gli inni. I cantici spirituali che cosa sono? Cantare nello Spirito, cantare in lingue insieme,cantare il canto nuovo.

E anche a tal proposito vorrei spendere due parole, il canto in lingue è un canto nuovo, dunque un canto e una melodia che si rinnovano ogni volta che il dono si manifesta.

Spesso mi è capitato di ascoltare alcuni, che ritornano sempre sulle stesse sillabe o sulle stesse melodie, in questo caso dubito che si tratti di un vero dono, piuttosto immagino che la mente abbia ormai armonizzato un suo canto escludendo totalmente lo Spirito, in pratica abbiamo imparato una canzone che ripetiamo a nostro piacimento. 

Se si guarda a Dio con gli occhi della fede, e se si desidera cantare, sarà utile cominciare su una nota: penserà poi lo Spirito a darne altre.

C'è un altro modo per ottenere dal Signore il dono delle lingue:

chiedere a qualcuno che già manifesta questo carisma, che preghi con te affinché ti venga concesso; oppure che preghi in lingue su di te. A volte può essere di grande aiuto, all'inizio, cercar di imitare la preghiera in lingue della persona con cui si prega; una volta preso l'avvio, si pregherà o si canterà da soli.
Molto spesso capita che, pregando in lingue, ci si possa inizialmente sentire sciocchi o stupidi: ciò dipende soltanto dal grado del proprio orgoglio. Non permettiamo  al nostro orgoglio di bloccarci. 
Ma come si fa a sapere che si tratta proprio del dono delle lingue? Puoi averne la prova in questo modo:
hai capito quel che dicevi? No.
Stavi pregando Gesù? Sì. 
Nient'altro è necessario.


Non aspettarti di comprendere più di quello che Può essere utile. Lascia che il Signore operi: stai dicendo qualcosa che non capisci e lo stai dicendo a Dio. E' lo Spirito, in te, che ti dà il potere di farlo, ma è anche un atto umano che devi compiere tu. Perciò è necessaria la tua cooperazione, quindi è necessario che tu creda. 

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